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Il 2 giugno 1946 gli italiani (e per la prima volta le donne italiane) votarono il referendum sulla forma dello stato. Dopo oltre 20 anni di regime fascista, potevano di nuovo esprimere le loro opinioni, scegliendo, da un lato, tra la Monarchia e la Repubblica e, dall'altro lato, eleggendo, lo stesso giorno, i rappresentanti dei vari partiti politici all'Assemblea Costituente, l'organo preposto alla scrittura della nuova Costituzione. Vinse la Repubblica, come sappiamo, con largo margine, ma quella data fondante per i destini futuri del nostro Paese è rimasta scolpita nella nostra memoria storica più per i brogli e per le possibili truffe perpetrate ai danni della Monarchia che non per la sua valenza di vera e propria innovazione, dopo oltre 80 anni di regno della dinastia dei Savoia. Come mai? Quali sono le ragioni storiche, politiche e giuridiche che hanno segnato per sempre e in quel modo, in fondo riduttivo e dubbioso, il ricordo di quell'evento? Questo libro cerca proprio di ricostruire la genesi e la storia di quel referendum per capire come ci si è arrivati e perché il risultato fu a favore della Repubblica.